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Ispezioni sul lavoro: Agenzia unica per le ispezioni

Il Jobs Act prevede, tra le altre novità, un accorpamento di enti ispettivi e funzioni, al fine di evitare duplicazioni di controlli e competenze in materia di lavoro. Si tratta di una novità piuttosto rilevante.

L’esigenza, sempre più sentita, di razionalizzare la funzione pubblica (e anche la spesa) comporta la ricerca di strumenti di accorpamento, al fine di garantire banche dati unificate, controlli non vessatori da parte di più enti dotati di competenze analoghe o sovrapposte, controlli ed ispezioni più efficaci, verifiche unitarie sotto i vari profili del diritto del lavoro e della previdenza sociale, e molti altri vantaggi.

Si sono levate molte voci discordanti su questo punto: si tratta soprattutto dei sindacati, che difendono i lavoratori delle Direzioni del Lavoro, perchè temono che a seguito della creazione dell’Agenzia Unica, ci saranno licenziamenti di personale in esubero. Alcuni, però, hanno fatto notare che per ottenere reali risultati è necessario andare ben oltre la legge delega, che prevedeva solo generiche forme di coordinamento tra I.N.P.S. e I.N.A.I.L. e Direzioni territoriali del Lavoro. E lo si può fare, ovviamente, proprio accorpando gli enti e le funzioni. Infatti, il Governo si sta muovendo proprio in questa direzione. Il coordinamento tra i vari Enti accertatori non si è mai realizzato, nonostante le belle intenzioni e gli Enti sono veramente troppi, in quanto si sommano a quelli già citati anche le A.S.L. e l’Agenzia delle Entrate, che si rimpallano il soggetto accertato.

E’ stato ricordato anche che nel 2010 era stato sottoscritto un protocollo, al fine di creare un’unica banca dati tra i vari Enti accertatori. Il nulla di fatto però impone soluzioni diverse. Il problema, però, per quanto riguarda il personale degli Enti è che la riforma prevederebbe l’istituzione dell’Agenzia “a costo zero”, come spesso accade negli ultimi anni per molte riforme. Tuttavia, il personale presenta ancora differenti livelli e forme contrattuali, per cui c’è da chiedersi quale sarebbe il trattamento definitivo del personale dell’Agenzia Unica, in quanto il livellamento verso l’alto delle retribuzioni comporterebbe sicuramente costi per lo Stato, costi che sono esclusi a monte proprio dalla riforma.

Queste preoccupazioni, peraltro verosimili, si affiancano al problema della riduzione dei costi e della spending review. Secondo i dati del Governo, infatti, è bene precisarlo, 18 milioni di euro di risparmi riguarderebbero i soli locali e i contratti di locazione che lo Stato si accolla oggi per ospitare i vari Enti accertatori e sarebbe il risparmio maggiore. L’Agenzia entrerebbe in vigore e funzionamento dal primo gennaio 2016. Ovviamente, se i maggiori risparmi riguarderanno utenze, locazioni e spese di manutenzione, il personale dovrà essere mobilitato, perchè molte sedi, almeno 85, saranno sciolte ed eliminate: si parla di molte sedi locali delle direzioni interregionali e non solo. Il personale dovrà essere trasferito presso l’I.N.P.S., le Prefetture o altri Enti pubblici.

In ogni caso, l’Agenzia avrebbe Sede centrale a Roma e n. 18 sedi territoriali con 5.982 unità di lavoratori.

Articolo redatto a Torino da Studio Duchemino il 16 aprile 2015

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