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Convocazione dell’assemblea condominiale: la lettera deve essere firmata dall’amministratore?

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Nell’ampia casistica condominiale, l’avvocato immobiliarista si imbatte spesso in una domanda: la lettera di convocazione dell’assemblea deve essere firmata dall’amministratore?

E’ una domanda che scaturisce più che altro dalla necessità, in certi casi, di invalidare l’assemblea condominiale.

Per questo si cercano dettagli o elementi di vizio formale, tra cui appunto la questione della sottoscrizione della convocazione.

Non vi sono particolari pronunce di giurisprudenza sul punto salvo qualche spunto, da cui si capisce bene che la questione se la convocazione è sottoscritta o meno dall’amministratore si porrebbe solo nell’ipotesi in cui vi siano dubbi se quel particolare soggetto è o meno l’amministratore dello stabile, ciò che accade quando non si rinvenisse eventualmente l’atto della sua nomina.

Tribunale civile Macerata, 6 marzo 2018, n. 13 ne è un esempio.

Resta inteso che, peraltro, laddove non vi fossero dubbi di nessun tipo sull’identità di amministratore del soggetto che ha firmato la convocazione, non vi sono dubbi nemmeno sul fatto che la mancata sottoscrizione non ha gran valore.

E’ sempre bene cercare un avvocato immobiliarista e sottoporgli preventivamente la questione. Non ci si stancherà mai di ripetere che l’avvocato immobiliarista va contattato prima che succedano i fatti da cui poi irreperabilmente si può rimanere danneggiati. Molti clienti, infatti, cercano un avvocato immobiliarista a Torino quando ormai è troppo tardi, perchè la situazione è compromessa.

Articolo redatto ad Alpignano e a Torino l’8 ottobre 2019 da Studio Duchemino

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