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Bonus bebè: come ottenerlo a Torino

Finalmente, dopo tantissimi anni, un primo timido tentativo governativo di sostenere la famiglia.

Nonostante le grandi dispute sull’istituto della famiglia, con tendenze estensive o restrittive, quasi nulla di concreto i Governi degli ultimi anni hanno promosso a favore della famiglia e soprattutto a favore della natalità, il cui calo preoccupante sarà gravido di conseguenze nei prossimi decenni, anche sotto il profilo strettamente economico. L’invecchiamento della popolazione e la mancanza di nuove nascite produrranno, infatti, effetti più o meno devastanti sull’economia reale, e la necessità di aprire ancora più le frontiere di quanto già si sta facendo.

In questi giorni la Legge di Stabilità, almeno nel progetto in discussione, prevede un “bonus bebè”, che potrà essere erogato a chi ne fa richiesta.

In particolare, anche a Torino, come in ogni città, sarà possibile avanzare all’I.N.P.S. tale richiesta per ogni figlio nato o adottato dall’ 1 gennaio 2015 al 31 dicembre2017; lo Stato erogherà un assegno annuo di 960 Euro a famiglia, corrisposto fino al terzo anno di vita del bambino, come supporto effettivo alla maternità e ai costi che il nuovo nato inevitabilmente esige. I genitori dovranno aver conseguito nell’anno precedente un reddito non superiore ad € 90.000,00, anche se probabilmente, in relazione ai conti, saranno previsti degli spostamenti del limite. In ogni caso, si fa riferimento, senza distinguere se reddito da lavoro autonomo o dipendente, al cosiddetto reddito familiare.

Importante estensione riguarda i cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno purché residenti in Italia, che quindi vengono “aggiunti” alla lista dei potenziali beneficiari.

L’assegno, di fatto di € 80,00 mensili, sarà erogato ogni mese e non concorrerà con il reddito, quindi non avrà alcuna ricaduta sul reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi.

Non sono mancati i profili critici: soprattutto di coloro che avrebbero volentieri esteso questo bonus anche agli adulti e un po’ a tutti. Ma c’è da dire che si tratta di voci pretestuose, perchè sono diversi decenni, come si diceva prima, che la famiglia non è oggetto di tutela alcuna, nè tanto meno lo è la maternità. Critiche ad una misura del genere appiono quindi del tutto infondate.

Per quanto riguarda le modalità operative, si potrà fare riferimento alla modulistica dell’I.N.P.S., scaricabile sul sito: http://www.inps.it/docallegati/Informazioni/sitoipost/lassistenza/Documents/MV45_Bonus_Bebe.pdf

Articolo redatto a Torino, il 12 novembre 2014, da Studio Duchemino

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