Quali sono in Italia gli obblighi verso un fratello malato di mente?
Vediamo insieme come comportarsi con un fratello malato.
Analizziamo una casistica di situazioni con fratelli malati di mente e le possibili conseguenze legali.
Indice
- Obblighi verso un fratello malato di mente: la patologia mentale
- Il fratello malato di mente: l’incapacità di intendere e di volere
- Obblighi verso un fratello malato di mente: l’individuazione del problema
- Obblighi giuridici verso il fratello malato di mente
- Obblighi verso un fratello malato di mente: l’amministrazione di sostegno
- La donazione remuneratoria
- La divisione dei beni ereditari con un fratello malato di mente
- Obblighi verso un fratello malato di mente e narcisismo
- Obblighi verso un fratello malato di mente: approfondimenti
Obblighi verso un fratello malato di mente: la patologia mentale
La prima cosa da sapere è che non sempre è facile individuare un fratello malato di mente.
Questo succede perché i disturbi di personalità e le psicosi presentano difficili linee di demarcazione diagnostica.
In poche parole, la maggior parte delle persone racconta di avere una esperienza di questo tipo.
Riferisce all’avvocato che il fratello assume comportamenti strani o anomali, ma non sa dare un nome preciso a questo fenomeno.
La patologia mentale del fratello e i sintomi
Questi comportamenti anomali sono spesso legati al tipo di disturbo.
Uno dei tratti più caratteristici è la volontà infinita di litigare, accusare, colpevolizzare, aggredire.
In molte famiglie, infatti, è presente un soggetto di fatto aggressivo, caratterizzato da elementi di narcisismo, istrionismo e altri disturbi mentali.
Tali disturbi, poi, possono dare dipendenze e far commettere crimini veri e propri, ma spesso si fermano alla violenza morale e psicologica verso i fratelli.
Il fratello malato di mente: l’incapacità di intendere e di volere
E’ chiaro che il fratello malato di mente presenta nella maggior parte dei casi una sua incapacità di intendere e di volere.
Sotto il profilo penalistico, questo comporta praticamente la non imputabilità per i reati commessi.
Sotto il profilo civile, invece, si pone il problema della validità degli atti compiuti da questo fratello malato di mente.
Non è escluso, infatti, che egli compia atti giuridici, che però sono viziati all’origine dal fatto che non si rende conto dei loro effetti.
L’annullamento degli atti compiuti
Secondo la giurisprudenza, ai fini dell’annullamento degli atti unilaterali per incapacità naturale, l’accertamento dell’idoneità a recare grave pregiudizio al suo autore va effettuato con particolare rigore, avuto riguardo alla situazione di incapacità del soggetto, e sulla base di una valutazione “ex ante”, nella quale occorre tenere conto di tutte le caratteristiche strutturali del negozio, idonee a disvelarne la potenzialità lesiva.
In altre parole, il giudice deve valutare la situazione con un giudizio che si pone in anticipo, cioè che proietta in avanti le conseguenze dei danni causati dal soggetto a se stesso.
Per fare un esempio pratico, una delega data al figlio per operare sul conto corrente potrebbe essere valida, anche se poi la persona viene danneggiata.
Questo perché al momento in cui il soggetto dà la delega, la dà perché non è capace di gestirsi e quindi la cosa è pienamente giustificata.
Obblighi verso un fratello malato di mente: l’individuazione del problema
C’è da dire che in presenza di comportamenti anomali, molti fratelli non si rendono conto subito della malattia mentale.
E’ probabile che il fratello malato di mente non si rivolga ad alcuno specialista, perché non riconosce di avere un problema.
Il fratello ovviamente non ha alcun obbligo preciso verso quello malato, perché in questa fase non si conosce il problema.
Spesso, poi, il problema viene individuato proprio dagli effetti che il fratello malato produce sul contesto familiare.
Obblighi giuridici verso il fratello malato di mente
In realtà, attualmente non si può dire che esistano obblighi giuridici verso il fratello malato di mente, a meno che quest’ultimo versi in condizioni di povertà e di indigenza.
In questo caso, l’art. 433 cod. civ. prevede che il fratello sia uno di quei soggetti che devono fornire assistenza economica.
Questo non significa affatto che un fratello debba sacrificare la sua vita, magari rinunciando a lavorare.
Infatti, non è previsto che egli debba assistere il fratello malato di mente.
Obblighi verso un fratello malato di mente: l’amministrazione di sostegno
L’art. 417 cod. civ., richiamato dall’art. 406 cod. civ., stabilisce chi può chiedere al fratello malato la nomina di un amministratore di sostegno.
Elenca, infatti, una serie di soggetti.
L’interdizione o l’inabilitazione possono essere promosse [c.c. 85, 166; c.p.c. 712] dalle persone indicate negli articoli 414 e 415, dal coniuge, dalla persona stabilmente convivente, dai parenti entro il quarto grado [c.c. 76], dagli affini entro il secondo grado [c.c. 78], dal tutore o curatore ovvero dal pubblico ministero [c.c. 414, 415, 418; c.p.c. 69].
Pertanto, seppure non sia un obbligo, il fratello può chiedere la nomina di un amministratore nei confronti del fratello malato di mente.
La donazione remuneratoria
Vi sono poi fratelli che assumono spontaneamente la cura e l’assistenza del fratello malato di mente.
Ciò non risponde, ovviamente, ad un obbligo, ma al sentire sociale.
In altre parole, è la società stessa che induce le persone ad assistersi in famiglia.
In alcuni casi, l’assistenza nasce da obblighi morali o naturali.
Per questo, nell’ipotesi in cui il fratello abbia fatto testamento a favore del fratello che lo accudiva o abbia fatto particolari donazioni, bisogna fare le verifiche del caso.
Affinché, infatti, si possa parlare di donazione “per riconoscenza” o di donazione “rimuneratoria” occorre che l’attribuzione venga effettuata come segno tangibile di speciale gratitudine.
Questa riguarda i servizi svolti a beneficio del donante, che effettua perciò spontaneamente la donazione, pur sapendo di non esservi tenuto.
La divisione dei beni ereditari con un fratello malato di mente
In molte situazioni il fratello non sembra malato.
Si comprende, però, la sua patologia da come si relazione nella divisione ereditaria.
Tende, infatti, sadicamente a portare all’infinito la controversia, solo per litigare o avere ragione a tutti i costi.
In alcuni casi siamo in presenza di soggetti che intendono depredare i familiari, portare loro via tutti i beni che posseggono e quindi portano avanti controversie infinite.
In questi casi è assolutamente necessario rivolgersi a persone competenti, per un aiuto professionale, altrimenti si rischia di perdere anni di vita inutilmente.
Obblighi verso un fratello malato di mente e narcisismo
Uno dei disturbi più gravi e meno diagnosticati del nostro tempo è il narcisismo.
Si tratta di una modalità di comportamento acquisita nell’infanzia e portata avanti in età adulta.
Il fratello narcisista è quello che si sente speciale, che manipola ogni situazione a suo vantaggio.
In questi casi è impossibile pensare ad un obbligo di assistenza, considerato che semmai bisogna difendersi da questi soggetti.
La perizia psichiatrica
E’ difficile che la questione arrivi in tribunale e spesso è lo stesso tribunale a minimizzare il problema.
Infatti, il narcisismo è molto difficile da valutarsi come patologia.
Obblighi verso un fratello malato di mente: approfondimenti
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Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino il 23 gennaio 2025
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