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Agente immobiliare e recesso: regole e strategie

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In questo articolo analizziamo due tematiche: recesso e agente immobiliare.

Quando accade, come difendersi, a chi rivolgersi?

Indice

Definizioni di recesso e agente immobiliare

Per recesso si intende un atto unilaterale, cioè un atto proveniente da un solo soggetto (ad es. un cittadino).

Il soggetto emette un atto unilaterale, in quanto l’atto dipende solo da lui.

In altre parole, egli vuole gli effetti dell’atto, per questo si dice che è unilaterale.

Provenendo solo da lui, è una decisione sua.

Non è, quindi, richiesta una adesione.

Il recesso si può esercitare nei confronti dell‘agente immobiliare.

Ovviamente per agente immobiliare si intende colui che mette in contatto due parti, due soggetti.

L’agente immobiliare ha lo scopo di comprare o vendere un immobile.

Per far ciò, mette in relazione due soggetti.

Può farlo su incarico, oppure anche senza incarico.

Quando sorge il problema del recesso nei confronti di un agente immobiliare?

Come abbiamo scritto sopra, l’agente può avere un incarico o non averlo.

Quando l’incarico c’è, di solito è un incarico scritto.

In questi casi, è possibile esercitare il recesso verso l’agente immobiliare che ha fatto firmare l’incarico.

Questo recesso significa: non voglio continuare ad avvalermi di te.

E’ un passo indietro che il cliente fa nei confronti dell’agente immobiliare.

Il recesso ha conseguenze verso l’agente immobiliare?

E’ ovvio che il recesso ha conseguenze.

Tali conseguenze derivano dalla volontà di porre fine al rapporto con l’agente immobiliare.

Non è, però, detto che siano conseguenze vantaggiose per il cliente.

In linea generale il recesso è sempre possibile.

Peraltro, si usa distinguere tra recesso quando era previsto un termine del mandato o quando non era previsto.

Si può esercitare, quindi, il recesso verso l’agente immobiliare.

Tuttavia, bisogna sapere che quando c’è un incarico, di solito ci sono clausole da leggere bene.

Tra queste vi sono le clausole di esclusiva e quelle penali, stabilite anche per il recesso.

L’agente potrà tollerare che il cliente si tiri indietro, ma non lo farà gratuitamente.

Infatti, l’agente deve tutelare il suo lavoro.

In questo modo, se il cliente esercita il recesso, l’agente potrà far valere la penale.

Che cos’è una penale per il recesso nei confronti dell’agente immobiliare?

La penale è una clausola stabilita dal codice civile, secondo cui è possibile punire un certo comportamento.

Significa, cioè, che se viene compiuto qualcosa, ne conseguirà una sanzione, sotto forma di denaro.

La penale serve anche a quantificare la sanzione.

Solitamente è previsto un recesso accompagnato da penale.

Gli agenti immobiliari, infatti, inseriscono sempre negli incarichi clausole che impediscano il recesso “a cuor leggero”.

In questo modo si garantiscono che se anche il cliente viola il contratto, verranno pagati.

Qual è lo scopo della penale per il recesso?

Lo scopo di una penale per il recesso è quello di imporre al cliente di pagare un danno all’agente immobiliare.

Ciò vale di solito in varie situazioni in cui viene fatto “saltare” l’incarico.

Vale, soprattutto, in caso di recesso anticipato del cliente, che vuole liberarsi dell’agente immobiliare.

Il cliente, infatti, cerca di liberarsi dell’agente, per poi concludere la vendita da solo.

In questo modo spera di non pagare la provvigione.

Come tutelarsi in caso di recesso?

Seppure l’agente immobiliare si trovi in posizione di forza, non è detto che regga all’urto.

L’avvocato immobiliarista, infatti, ha il compito di verificare se il contratto è valido.

Vi sono problemi, infatti, che riguardano le clausole del contratto, che possono mettere in crisi l’incarico.

L’agente parte da una posizione di forza, ma il cliente ha diritto ad essere tutelato come consumatore.

Per questo la normativa gli mette a disposizione strumenti.

Si tratta delle impugnazioni di invalidità e/o illegittimità delle clausole di recesso.

Come si attivano i rimedi contro l’agente immobiliare e chi può esercitare il recesso?

Solitamente i rimedi sono gestiti dall’avvocato.

L’agente potrebbe cercare di impedire la vendita, per non dover azionare la penale per il recesso.

Il cliente, a sua volta, tenterà di attivare il recesso “nonostante” la penale prevista.

L’avvocato avrà il compito di individuare le problematiche della clausola, che non è detto sia valida.

Inoltre, l’avvocato applicherà, ove previsto, la normativa sul recesso del consumatore e sugli obblighi di informazione.

L’agente, infatti, è un professionista e deve rispettare le regole del consumatore.

Quali percorsi si aprono dopo il recesso?

I percorsi migliori sono quelli conciliativi.

Parliamo di negoziazione assistita da avvocati e naturalmente mediazione civile.

C’è, poi, possibilità di un arbitrato.

Ancora, è possibile la causa in tribunale, con la quale si chiede sempre quantomeno di abbassare la penale.

Il giudice, infatti, può ridurla ad equità.

Si consiglia, quindi, quando si vuole esercitare un recesso, di rivolgersi immediatamente all’avvocato.

L’avvocato fornirà la consulenza sulla fattibilità e sui rischi del recesso.

E’ possibile approfondire l’argomento qui.

Articolo redatto ad Alpignano da Studio Duchemino il 7 marzo 2023

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