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Cumulo AOI e NASpI dopo la Cassazione

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Sei titolare di Assegno Ordinario di Invalidità (AOI), hai perso involontariamente il lavoro e ti stai chiedendo se hai diritto anche alla NASpI, quindi al cumulo AOI e NASPI? Hai letto delle recenti sentenze della Corte di Cassazione che sanciscono il tuo diritto al cumulo, ma quando hai presentato la domanda, l’INPS ti ha messo di fronte a una scelta (opzione) o ha respinto la richiesta?

Non sei solo. Questa è la guida per capire non solo perché hai diritto, ma come ottenerlo. Analizziamo il cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione e sveliamo l’approccio pratico per superare il muro dell’orientamento INPS.

Indice

Il Conflitto Svelato: Perché Esiste Confusione sul Cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione?

La confusione nasce da un profondo scollamento tra il potere giudiziario (le Corti) e il potere amministrativo (l’INPS e il Ministero del Lavoro). Allo stato attuale, dicono due cose opposte.

La Posizione della Cassazione: Un Diritto Sancito (Ord. 4724/2025)

La giurisprudenza di legittimità, culminata con l’importante Ordinanza n. 4724/2025, è chiara: il cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione è un diritto. Perché?

Il ragionamento dei giudici è impeccabile e si basa su un concetto fondamentale: la diversa finalità delle prestazioni.

  1. L’Assegno Ordinario di Invalidità (AOI) è una prestazione previdenziale. Non indennizza la disoccupazione, ma la riduzione permanente della capacità lavorativa (superiore ai due terzi).
  2. La NASpI è una prestazione assicurativa. Non indennizza lo stato di salute, ma la perdita involontaria e temporanea dell’occupazione.

Logicamente, una persona può trovarsi in entrambe le condizioni: essere invalida (con capacità lavorativa ridotta) e, contemporaneamente, essere disoccupata. La Cassazione ha stabilito che le due tutele non sono alternative e, pertanto, non richiedono nemmeno un’opzione.

L’Orientamento Reale dell’INPS: Il Muro Amministrativo

Qui iniziano i problemi. Nonostante le sentenze, qual è oggi l’orientamento dell’INPS sul cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione?

Nei fatti, l’INPS continua a seguire la sua prassi storica, basata su vecchie circolari (come il Messaggio n. 4477/2019 ) e su un’interpretazione restrittiva del D.Lgs. 22/2015.

Sul portale ufficiale dell’Istituto, la NASpI è ancora definita “incompatibile” con l’assegno ordinario di invalidità.

Peggio ancora, anche dopo le recenti sentenze, il Ministero del Lavoro ha risposto a un’interrogazione parlamentare ribadendo il principio di incumulabilità. L’INPS, essendo un ente attuatore, si adegua a questa linea politica e continua a non recepire le sentenze in una circolare operativa generale.

Cosa significa per te? L’operatore allo sportello o il sistema informatico ti proporrà quasi certamente il “diritto di opzione”: potrai scegliere la prestazione più vantaggiosa (di solito la NASpI), ma l’INPS sospenderà l’erogazione del tuo AOI per tutto il periodo. Questa non è una vittoria: è la rinuncia a un tuo diritto.

La Strategia Pratica: Cosa Fare Davanti al Diniego del Cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione

Se la legge ti dà ragione ma l’amministrazione ti dà torto, la partita non si gioca più sul piano della richiesta, ma su quello della strategia legale. Il tuo obiettivo non è convincere l’INPS, ma ottenere un atto da impugnare.

Fase 1: La Domanda Amministrativa (Il Passo Obbligato)

Devi comunque presentare la domanda di NASpI (online o tramite patronato).

  • Consiglio Strategico: Non limitarti a compilare il modulo. È fondamentale allegare alla pratica (o inviare via PEC) una nota formale in cui:
    • Dichiari di essere titolare di AOI.
    • Richiedi esplicitamente il cumulo integrale delle prestazioni (e non l’opzione).
    • Citi le sentenze di Cassazione a tuo favore (es. Ord. 4724/2025).
    • Diffidi l’INPS dal sospendere l’AOI.

Questo passaggio costruisce le fondamenta del tuo futuro ricorso. L’INPS molto probabilmente ignorerà questa nota e ti invierà un provvedimento di opzione forzata o di diniego del cumulo. Perfetto: è l’atto che ti serve.

Fase 2: Il Ricorso Amministrativo (Spesso una Formalità)

Una volta ricevuto il provvedimento negativo, il primo passo obbligatorio è il ricorso amministrativo. Va presentato online, preferibilmente tramite patronato o avvocato, entro 90 giorni. Lo studio Duchemino si occupa di ricorsi amministrativi inps.

  • Sii realista: Questo ricorso viene esaminato da un comitato interno dell’INPS. Le probabilità che questo comitato sconfessi le circolari interne e la linea del Ministero per applicare una sentenza di Cassazione “non recepita” sono quasi nulle.

Questa fase, tuttavia, è un requisito di procedibilità. Senza di essa, non puoi accedere alla Fase 3.

Fase 3: L’Azione Legale (La Soluzione Definitiva per il Cumulo AOI e NASpI)

Una volta che il ricorso amministrativo è stato respinto, o decorsi i termini per il silenzio-rigetto (generalmente 90 giorni ), si apre la strada per la tutela vera: il Ricorso Giurisdizionale.

Qui lo scenario cambia completamente. Dovrai rivolgerti a un avvocato specializzato in diritto previdenziale per depositare un ricorso al Tribunale del Lavoro.

In questa sede, il Giudice non è vincolato dalle circolari INPS o dalle direttive del Ministero. Il Giudice è vincolato dalla Legge e dall’interpretazione fornita dalla Corte di Cassazione. Le tue probabilità di vittoria, sulla base della giurisprudenza attuale, sono altissime.

Concetti Fondamentali: Differenza tra AOI e NASpI

Per vincere la battaglia sul cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione, è vitale padroneggiare i concetti.

  • Assegno Ordinario di Invalidità (AOI): È una prestazione previdenziale, non assistenziale. Spetta a chi ha una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo. Richiede una solida base contributiva: almeno 260 contributi settimanali (5 anni), di cui 156 (3 anni) versati nei cinque anni precedenti la domanda. È legato al tuo stato di salute.
  • NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego): È un’indennità assicurativa contro la disoccupazione involontaria. Richiede almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni e 30 giorni di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi. È legata al tuo stato occupazionale.

Come vedi, tutelano beni giuridici completamente diversi. Ed è proprio su questo principio che la Cassazione ha fondato le sue sentenze, smontando la tesi dell’incompatibilità.

Il Ruolo della Consulenza Legale nel Cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione

Se ti trovi in questa situazione, il “fai-da-te” o la semplice assistenza di un patronato (limitata alla fase amministrativa) potrebbero non essere sufficienti.

L’orientamento negativo dell’INPS e del Ministero del Lavoro rende il contenzioso giudiziario l’unica via reale per ottenere il cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione.

Un avvocato esperto in materia previdenziale non si limiterà a presentare la domanda, ma:

  1. Imposterà correttamente la richiesta amministrativa (Fase 1) in ottica giudiziaria.
  2. Gestirà il ricorso amministrativo (Fase 2) come passaggio tecnico obbligatorio.
  3. Costruirà il ricorso giurisdizionale (Fase 3), citando la giurisprudenza di legittimità che il funzionario INPS ignora, ma che il Giudice del Lavoro è tenuto ad applicare.

Non accettare una “scelta” (l’opzione) quando la legge ti garantisce un “cumulo”. Il tuo diritto al cumulo AOI e NASpI dopo Cassazione è solido, ma richiede un’azione strategica per essere affermato. Se hai dubbi sulla tua posizione o hai ricevuto un diniego, il consulto con un legale specializzato è il primo passo per ottenere entrambe le prestazioni che ti spettano.

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