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Software per gli avvocati: generatore di relate di notifica

Con comunicato del 4 marzo 2015 il Consiglio Nazionale Forense mette a disposizione degli avvocati un software di generazione delle relate di notifica utile per le notifiche via posta certificata.

Il programma è reperibile al seguente link: http://www.pergliavvocati.it/relatapec/

Si dice che tale strumento servirà ad abbassare il livello di errori.

Il sunto del discorso, però, riguarda appunto le modalità di creazione di documenti autenticati e ovviamente conformi all’originale e dall’altra parte il modo con cui si possono notificare: o nella via tradizionale, cioè in via cartacea, oppure nella modalità telematica. Un documento da notificare può nascere, infatti, originariamente in via cartacea o in via informatica e a sua volta potrebbe essere notificato in via cartacea o in via digitale. Per questo è importante distinguere non solo le autentiche, ma anche le relate e le modalità di notifica.

Un documento che nasce in via originaria su supporto cartaceo, può essere autenticato nelle modalità tradizionali. Può essere poi notificato in via tradizionale, tramite Ufficiale Giudiziario, ovvero in proprio, tramite l’uso delle notifiche in proprio (e quindi via posta).

Un documento che nasce informatico, dovrà essere autenticato nelle forme previste. Se stampato, si aggiungerà l’autenticazione con formula scritta su carta, ed in questo senso può essere utile il software indicato, che tra l’altro contempla proprio questa evenienza. Se il documento viene, infatti, scansionato, necessiterà di un’autentica, che può fare peraltro il difensore. Dopodiché verrà notificato, o nei modi tradizionali, oppure meglio ancora in via propria da parte dell’avvocato, che tra l’altro si può avvalere della notifica via PEC, utilizzando i registri generali nazionali degli indirizzi di Posta Certificata (per ora pare utile soprattutto per le notifiche ad enti e professionisti).

Un documento, invece, potrebbe nascere digitale, come quando si deposita telematicamente un ricorso. In questo caso, scaricando dal fascicolo informatico il documento, la certificazione di autentica verrà fatta con la modalità di solito più semplice, cioè risalvando il pdf e modificando (aggiungi testo) il file in modo da aggiungere l’autentica in calce al documento stesso, in apposito riquadro. In effetti, i pdf non sono modificabili, ma si possono ristampare in pdf e a quel punto diventano modificabili. Una volta creato il file autenticato, per notificarlo in via telematica via pec si utilizzerà la notifica in proprio, dopo averlo firmato digitalmente. E’ allo studio anche la possibilità di richiedere agli Ufficiali in via telematica la notifica, allegando quei file che si traggono dal sistema del Polisweb. In questo caso, tutto sarà più semplice.

Nel software indicato sopra troviamo le due fonti originarie, che si riferiscono a file che nascono già in formato cartaceo o in formato digitale. L’autentica cambia a seconda dei due casi.

Articolo redatto da Studio Duchemino a Torino il 6 marzo 2015

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